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E' un diritto inviolabile, che spetta a tutti coloro che abbiano la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE. Tuttavia, il diritto di petizione concentra la difesa ed i principi democratici su cui si fonda l'UE, ed è quindi concesso anche a tutti coloro che risiedono sul territorio dell'UE, pur non essendone cittadini. Inizialmente iscritto nel trattato sull'Unione Europea del 1992, e precisamente negli artt. 21 e 194, il diritto di petizione é stato poi reso effettivo dal regolamento del Parlamento europeo ed inserito nella Carta dei diritti fondamentali dell'UE dove, ai sensi dell'art. 44, si stabilisce che "Qualsiasi cittadino, o qualsiasi persona giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro [dell'Unione Europea] ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo". Il diritto di petizione é ora confermato negli articoli 10 e 104 del trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004. Quello di petizione, insomma, é già un "diritto fondamentale dell'Unione Europea", può essere assimilato ai più importanti diritti che i cittadini europei hanno per far rilevare casi di non conformità delle normative interne rispetto alla legislazione europea. Il diritto di petizione: una occasione di dialogo tra il cittadino ed il Parlamento europeo Il dettame dell'art.44 della Carta dei Diritti fondamentali dell'UE nasconde opportunità inaspettate per il cittadino dell'Unione che sia in cerca di un interlocutore al più alto livello a cui rivolgersi. Infatti, il diritto di petizione è uno strumento agile ed informale, che consente di far presente le proprie ragioni direttamente davanti all'organo politico per eccellenza dell'Unione Europea: il Parlamento europeo. Il Parlamento europeo ha da sempre considerato il diritto di petizione non solo come un mezzo per permettere l'esercizio diretto dei diritti democratici dei cittadini, ma anche per rafforzare la sua capacità di supervisione politica, in particolare in caso di violazioni o errata applicazione del diritto comunitario e di mancato rispetto dei diritti fondamentali. Tramite il procedimento di esame delle petizioni, il Parlamento Europeo é infatti in grado di valutare e, se necessario, cercare di porre rimedio alle carenze nell'adempimento degli obiettivi politici prefissati, alle lacune in ambito legislativo, ed ai problemi legati all'attuazione pratica delle politiche dell'UE. In più, lo strumento della petizione si rivela importantissimo nel far emergere -quindi permettere di censurare- eventuali violazioni commesse dagli Stati membri. Per tutti questi motivi, con la previsione del diritto di petizione (così come con l'istituzione di un Mediatore europeo e la previsione di precise norme in materia di trasparenza, accesso e partecipazione al procedimento decisionale) il Parlamento europeo ha voluto intavolare un dialogo fruttuoso direttamente con il singolo cittadino, in difesa dei suoi diritti. A tal fine, il Parlamento europeo ha istituito al proprio interno una commissione per le petizioni, incaricata di esaminare le richieste presentate dai cittadini e dar loro seguito nella maniera più appropriata. La commissione per le petizioni: il canale diretto di contatto con i cittadini dell'UE A riprova del sempre maggiore successo che questo strumento sta riscuotendo tra i cittadini, vi sono I dati relativi agli anni 2003-2004, in cui le petizioni sottoposte all'attenzione della commissione per le petizioni sono state oltre 1300. Il compito della commissione consiste nell'esaminare innanzitutto se le condizioni di ricevibilità della petizione pervenuta sono state adempiute. In caso affermativo, la commissione affronta nel merito le petizioni e decide quali misure adottare a riguardo. La commissione per le petizioni non é un organo giurisdizionale, ma politico, quindi la sua azione consiste essenzialmente nel pubblicizzare l'abuso, sensibilizzare il Parlamento europeo e tutte le altre Istituzioni dell'UE (in particolar modo il Mediatore europeo e la Commissione europea), e vigilare sui progressi compiuti da tutti questi organi nel rispetto dei suggerimenti dati. Visti quali sono i compiti assegnatele, non stupisce che la commissione per le petizioni abbia cercato sempre più di svolgere il suo ruolo coordinandosi e consultandosi con la altre commissioni. Qualora infatti ciò si renda opportuno, la commissione per le petizioni trasmette i casi alle altre commissioni parlamentari, chiedendo informazioni o pareri. La commissione per le petizioni, in ossequio al principio di sussidiarietà, tende ad indirizzare i casi sottopostele alle autorità nazionali o locali competenti, le quali sono probabilmente più direttamente coinvolte e dovrebbero essere maggiormente sensibili alla risoluzione del caso in questione il più rapidamente possibile. Nell'esaminare le petizione, insomma, la commissione cerca di trovare quelle soluzioni che, in modo pragmatico, siano più consone a risolvere il caso sottoposto dal cittadino. Per maggiori informazioni: Come presentare una petizione al Parlamento europeo Relazione sulle deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso dell'anno parlamentare 2003-2004 Altre informazioni utili: Chi può presentare una petizione? Quale può essere l'oggetto della petizione? Come presentare una petizione? In quale lingua deve essere scritta una petizione? A chi deve essere indirizzata? Quale seguito viene dato ad una petizione? Chi può presentare una petizione? Qualsiasi persona residente in uno Stato membro dell'Unione Europea -cittadino e non- ha diritto a presentare una petizione al Parlamento europeo sia a titolo individuale che collettivo. Anche società, organizzazioni o associazioni possono presentare una petizione. Quale può essere l'oggetto della petizione? Una petizione può vertere sia su una questione di interesse generale che individuale, purché rientri tra le competenze dell'Unione Europea. A puro titolo di esempio, sono ammissibili petizioni che hanno ad oggetto: la non discriminazione in base alla nazionalità, alla religione, alle condizioni economiche, ecc. la parità di trattamento uomo-donna la tutela dell'ambiente il riconoscimento dei diritti alla sicurezza sociale, alla pensione, ecc. la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali Come presentare una petizione? Non esistono formulari da riempire né obblighi formali di redazione. Le uniche condizioni che l'autore, nella redazione della petizione, dovrà rispettare sono: menzionare il nome del firmatario. Qualora una petizione sia presentata da più persone, tutte devono sottoscriverla menzionare la nazionalità, la professione e il domicilio del firmatario (o dei firmatari) la petizione deve essere scritta in maniera chiara e leggibile la petizione deve essere firmata E' opportuno ricordare che la petizione sottomessa all'attenzione del Parlamento europeo dovrebbe essere il più possibile esaustiva e comprendere tutti i documenti, le prove e gli allegati che eventualmente siano a disposizione del firmatario. In quale lingua deve essere scritta una petizione? La petizione può essere redatta in una qualsiasi lingua ufficiale dell'Unione europea. Una petizione redatta in un'altra lingua forma oggetto di esame solo se il firmatario vi allega anche una traduzione o una sintesi del contenuto in una lingua ufficiale UE. A chi deve essere indirizzata? La petizione deve essere indirizzata direttamente al Presidente del Parlamento europeo L-2929 LUSSEMBURGO E´ ora possibile presentare le petizioni anche tramite Internet, collegandosi con il sito del Parlamento europeo e cliccando su petizioni e compilando l'apposito modulo on-line. Quale seguito viene dato ad una petizione? Il Presidente del Parlamento europeo trasmette le petizioni pervenute alla commissione per le petizioni. La commissione valuta se l'oggetto della petizione rientra tra le competenze dell'Unione Europea e se la petizione rispetta le condizioni di redazione previste (la petizione non deve essere anonima e deve essere sottoscritta, il suo contenuto deve essere comprensibile). In caso affermativo, la petizione è dichiarata ricevibile ed è sottoposta all'esame di merito. In caso di irricevibilità, la petizione viene archiviata; di ciò viene data notificazione al firmatario. Al termine dell'esame nel merito, la commissione decide sul tipo di azione da intraprendere. E´ opportuno sottolineare che il Parlamento europeo non è un'istanza giudiziaria, quindi non può pronunciare giudizi né annullare decisioni giudiziarie prese dagli Stati membri. Tipicamente, la petizione può: essere trasmessa alla Commissione europea, in modo da acquisire nuove informazioni e permettere alla commissione un più compiuto riesame di essa essere indirizzata ad altre istanze europee o nazionali, come ad esempio: il Mediatore europeo, i difensori civici nazionali, le commissioni responsabili per il trattamento delle petizioni nei parlamenti degli Stati membri formare oggetto di una relazione parlamentare dinanzi al Parlamento europeo essere indirizzata al Consiglio dei ministri e/o alla Commissione europea, accompagnata da un parere essere trasmessa ad altre commissioni del Parlamento europeo per informazione, per competenza, o per riceverne un parere In ogni caso gli autori delle petizioni vengono informati delle decisioni prese dalla commissione per le petizioni e delle sue motivazioni. Fonte: http://www.europarl.it/petizione/

Il diritto di petizione al Parlamento europeo

Il diritto di petizione: un diritto in difesa dei cittadini

Il diritto di petizione costituisce un diritto fondamentale che non può essere dissociato dalla cittadinanza dell'Unione Europea sancito dall'art. 17 del Trattato di Nizza. E' un diritto inviolabile, che spetta a tutti coloro che abbiano la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE. Tuttavia, il diritto di petizione concentra la difesa ed i principi democratici su cui si fonda l'UE, ed è quindi concesso anche a tutti coloro che risiedono sul territorio dell'UE, pur non essendone cittadini.

Inizialmente iscritto nel trattato sull'Unione Europea del 1992, e precisamente negli artt. 21 e 194, il diritto di petizione é stato poi reso effettivo dal regolamento del Parlamento europeo ed inserito nella Carta dei diritti fondamentali dell'UE dove, ai sensi dell'art. 44, si stabilisce che "Qualsiasi cittadino, o qualsiasi persona giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro [dell'Unione Europea] ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo". Il diritto di petizione é ora confermato negli articoli 10 e 104 del trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004.
Quello di petizione, insomma, é già un "diritto fondamentale dell'Unione Europea", può essere assimilato ai più importanti diritti che i cittadini europei hanno per far rilevare casi di non conformità delle normative interne rispetto alla legislazione europea.

Il diritto di petizione: una occasione di dialogo tra il cittadino ed il Parlamento europeo

Il dettame dell'art.44 della Carta dei Diritti fondamentali dell'UE nasconde opportunità inaspettate per il cittadino dell'Unione che sia in cerca di un interlocutore al più alto livello a cui rivolgersi. Infatti, il diritto di petizione è uno strumento agile ed informale, che consente di far presente le proprie ragioni direttamente davanti all'organo politico per eccellenza dell'Unione Europea: il Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo ha da sempre considerato il diritto di petizione non solo come un mezzo per permettere l'esercizio diretto dei diritti democratici dei cittadini, ma anche per rafforzare la sua capacità di supervisione politica, in particolare in caso di violazioni o errata applicazione del diritto comunitario e di mancato rispetto dei diritti fondamentali. Tramite il procedimento di esame delle petizioni, il Parlamento Europeo é infatti in grado di valutare e, se necessario, cercare di porre rimedio alle carenze nell'adempimento degli obiettivi politici prefissati, alle lacune in ambito legislativo, ed ai problemi legati all'attuazione pratica delle politiche dell'UE. In più, lo strumento della petizione si rivela importantissimo nel far emergere -quindi permettere di censurare- eventuali violazioni commesse dagli Stati membri.
Per tutti questi motivi, con la previsione del diritto di petizione (così come con l'istituzione di un
Mediatore europeo e la previsione di precise norme in materia di trasparenza, accesso e partecipazione al procedimento decisionale) il Parlamento europeo ha voluto intavolare un dialogo fruttuoso direttamente con il singolo cittadino, in difesa dei suoi diritti. A tal fine, il Parlamento europeo ha istituito al proprio interno una commissione per le petizioni, incaricata di esaminare le richieste presentate dai cittadini e dar loro seguito nella maniera più appropriata.

La commissione per le petizioni: il canale diretto di contatto con i cittadini dell'UE

A riprova del sempre maggiore successo che questo strumento sta riscuotendo tra i cittadini, vi sono I dati relativi agli anni 2003-2004, in cui le petizioni sottoposte all'attenzione della commissione per le petizioni sono state oltre 1300.
Il compito della commissione consiste nell'esaminare innanzitutto se le condizioni di ricevibilità della petizione pervenuta sono state adempiute. In caso affermativo, la commissione affronta nel merito le petizioni e decide quali misure adottare a riguardo. La commissione per le petizioni non é un organo giurisdizionale, ma politico, quindi la sua azione consiste essenzialmente nel pubblicizzare l'abuso, sensibilizzare il Parlamento europeo e tutte le altre Istituzioni dell'UE (in particolar modo il Mediatore europeo e la Commissione europea), e vigilare sui progressi compiuti da tutti questi organi nel rispetto dei suggerimenti dati.
Visti quali sono i compiti assegnatele, non stupisce che la commissione per le petizioni abbia cercato sempre più di svolgere il suo ruolo coordinandosi e consultandosi con la altre commissioni. Qualora infatti ciò si renda opportuno, la commissione per le petizioni trasmette i casi alle altre commissioni parlamentari, chiedendo informazioni o pareri.
La commissione per le petizioni, in ossequio al principio di sussidiarietà, tende ad indirizzare i casi sottopostele alle autorità nazionali o locali competenti, le quali sono probabilmente più direttamente coinvolte e dovrebbero essere maggiormente sensibili alla risoluzione del caso in questione il più rapidamente possibile. Nell'esaminare le petizione, insomma, la commissione cerca di trovare quelle soluzioni che, in modo pragmatico, siano più consone a risolvere il caso sottoposto dal cittadino.

Per maggiori informazioni:

Come presentare una petizione al Parlamento europeo

Relazione sulle deliberazioni della commissione per le petizioni nel corso dell'anno parlamentare 2003-2004



Altre informazioni utili:

Chi può presentare una petizione?
Qualsiasi persona residente in uno Stato membro dell'Unione Europea -cittadino e non- ha diritto a presentare una petizione al Parlamento europeo sia a titolo individuale che collettivo. Anche società, organizzazioni o associazioni possono presentare una petizione.

Quale può essere l'oggetto della petizione?
Una petizione può vertere sia su una questione di interesse generale che individuale, purché rientri tra le competenze dell'Unione Europea. A puro titolo di esempio, sono ammissibili petizioni che hanno ad oggetto:

Come presentare una petizione?
Non esistono formulari da riempire né obblighi formali di redazione. Le uniche condizioni che l'autore, nella redazione della petizione, dovrà rispettare sono:
E' opportuno ricordare che la petizione sottomessa all'attenzione del Parlamento europeo dovrebbe essere il più possibile esaustiva e comprendere tutti i documenti, le prove e gli allegati che eventualmente siano a disposizione del firmatario.

In quale lingua deve essere scritta una petizione?
La petizione può essere redatta in una qualsiasi lingua ufficiale dell'Unione europea. Una petizione redatta in un'altra lingua forma oggetto di esame solo se il firmatario vi allega anche una traduzione o una sintesi del contenuto in una lingua ufficiale UE.

A chi deve essere indirizzata?
La petizione deve essere indirizzata direttamente al
Presidente del Parlamento europeo
L-2929 LUSSEMBURGO

E´ ora possibile presentare le
petizioni anche tramite Internet, collegandosi con il sito del Parlamento europeo e cliccando su petizioni e compilando l'apposito modulo on-line.

Quale seguito viene dato ad una petizione?
Il Presidente del Parlamento europeo trasmette le petizioni pervenute alla commissione per le petizioni.
La commissione valuta se l'oggetto della petizione rientra tra le competenze dell'Unione Europea e se la petizione rispetta le condizioni di redazione previste (la petizione non deve essere anonima e deve essere sottoscritta, il suo contenuto deve essere comprensibile). In caso affermativo, la petizione è dichiarata ricevibile ed è sottoposta all'esame di merito.
In caso di irricevibilità, la petizione viene archiviata; di ciò viene data notificazione al firmatario. Al termine dell'esame nel merito, la commissione decide sul tipo di azione da intraprendere. E´ opportuno sottolineare che il Parlamento europeo non è un'istanza giudiziaria, quindi non può pronunciare giudizi né annullare decisioni giudiziarie prese dagli Stati membri.

Tipicamente, la petizione può:
In ogni caso gli autori delle petizioni vengono informati delle decisioni prese dalla commissione per le petizioni e delle sue motivazioni.
Fonte: http://www.europarl.it/petizione/